I Parenti terribili
di Jean Cocteau
adattamento e regia Ilaria Testoni
Con Mauro Mandolini, Francesca Di Nicola, Annalisa Biancofiore, Sebastiano Gavasso, Manola Rotunno
Musiche Giovanni Zappalorto
Nel cinquantenario della morte di Jean Cocteau, l’Associazione culturale “Le Perle di Novembre” omaggia il grande drammaturgo francese mettendo in scena uno dei suoi capolavori I parenti terribili, al Teatro Arcobaleno dal 22 maggio al 2 giugno.
Scritta nel 1938, la vicenda si svolge con un complicato groviglio di rivalità, gelosia e sensualità all’interno di una bizzarra famiglia che vive reclusa in casa. Quando il figlio venticinquenne Michel confessa ai genitori di essersi perdutamente innamorato di Madeleine, la madre Yvonne, possessiva e dominatrice, sente venir meno il proprio ruolo e grida al tradimento del suo amore incestuoso. Il padre riconosce nella futura nuora la sua giovane amante, che egli non vuole cedere al figlio, ignaro di tutto. Nel “comico” disordine di questa casa e dei suoi inquilini, il vero si dilata in allucinazione alimentando un crudele intrigo.
“I parenti terribili” hanno costituito uno dei più grossi successi ottenuti da Cocteau; la regista Ilaria Testoni si appropria di questo capolavoro, curandone anche l’adattamento del testo, puntando a omaggiare il lavoro fatto da Cocteau, rendendo a pieno il dramma dell’amore assoluto, folgorante e tragicamente impossibile, in un intreccio da vaudeville.
Liberarsi di un legame è ciò che questi personaggi non riescono a fare e si accartocciano, si ripiegano su se stessi per diventare terribili creature senza futuro. Storie antiche. Non c’è amore senza odio. Odio come difesa contro l’amore. Odio per la dipendenza alla quale si è costretti dall’amore.
La Madre, colei che dà – la vita, il nutrimento, le cure – è colei che frustra, che vieta, che limita. La Sorella, il nostro specchio, la nostra Differenza. Un uomo da amare, un padre o un compagno. Il Sangue, ciò che ci lega, che ci condanna. I parenti sono terribili.
Ilaria Testoni
“Un nome! Un mondo! Hai mai guardato dall’alto una sala teatrale? Tutte quelle persone non si conoscono, e ciascuna ha il suo mondo e crede che sia il solo che conti. Un tempo, forse, c’erano dei mondi, ora non più.”
Jean Cocteau